Strage di Paderno Dugnano, le vittime sono state colpite con 68 coltellate

Arrivano nuovi dettagli sulla strage di Paderno Dugnano. Il 17enne, autore della strage, ha colpito a morte padre, madre e fratellino con 68 coltellate. 

“Provo dolore, pentimento, vorrei tornare indietro” continua a ripetere il ragazzo al suo avvocato e davanti ai PM ha parlato di una sorta di “atto di emancipazione”. L’autore della strage appare comunque lucido e assolutamente collaborativo, disposto a spiegare in maniera chiara e precisa tutto quello che è successo.

Ieri il giovane è stato nuovamente interrogato, gli inquirenti hanno voluto da lui nuovi dettagli e nuove risposte. L’obiettivo è quello di fornire un quadro completo di quanto accaduto, una strage che al momento non ha un movente e che ha scosso tutta l’Italia.

La difesa esclude la premeditazione

All’uscita dal carcere minorile Beccaria di Milano, il legale del 17enne ha dichiarato che i magistrati hanno voluto approfondire ulteriori dettagli per capire meglio tutto quello che è successo.

Il giovane avrebbe descritto l’atto come impulsivo e senza alcuna premeditazione. Ha anche aggiunto che se avesse avuto modo di riflettere, sicuramente non avrebbe compiuto la strage.

Dunque, la linea della difesa è chiara: si esclude la premeditazione. Ma al momento, secondo i magistrati, rimane assolutamente un omicidio premeditato.

La confessione

Nel primo interrogatorio, il 17enne disse che pensava di uccidere la famiglia già da qualche tempo. Ma il suo legale ha contestato tale versione.

Nel frattempo i magistrati hanno nominato un tutore legale esterno alla famiglia. L’udienza di convalida intanto non è ancora stata fissata, ma il giorno giusto dovrebbe essere giovedì, ovvero domani.

Non solo, il ragazzo ha anche incontrato don Claudio Burgio, il cappellano del Beccaria, che ha riferito di un incontro intenso e lungo con il giovane, il quale ha espresso la volontà di volersi confessare.