Willy Monteiro Duarte, ricorre oggi l’anniversario della sua morte. Il ragazzo infatti è stato pestato a morte la notte tra il 5 e 6 settembre per difendere un amico in difficoltà. Quattro contro uno di cui uno esperto in arti marziali. Per il 21enne non c’è stato scampo
Il delitto
Willy era un ragazzo italiano di origini capoverdiane. Non tutti sanno che era un ragazzo come tanti altri: semplice, generoso che lavorava presso l’hotel degli Amici di Artena. Sognava un giorno di diventare cuoco.
Amava il calcio e nel tempo libero giocava al pallone discretamente come molti altri coetanei della sua età. Una vita tranquilla distrutta in un solo momento.
Quella sera dopo il lavoro aveva deciso di recarsi a Largo Santa Caterina per trascorrere una serata con gli amici. In loco, ne aveva trovato uno intento a litigare con Mario Pincarelli e Francesco Belleggia che avevano importunato alcune ragazze della comitiva.
I rinforzi
Da lì a poco sono arrivati i “rinforzi” ovvero i Fratelli Bianchi esperti di arti marziali. Subito si sono scagliati contro Willy con una brutalità impressionante, fino a lasciarlo a terra in fin di vita.
Le condizioni del giovane erano disperate ed è deceduto poco dopo.
La condanna
I colpevoli sono stati arrestati in breve tempo. La sentenza definitiva è stata 23 anni di reclusione per Pincarelli e 21 per Belleggia. Per i fratelli Bianchi la vicenda non si è ancora conclusa e dopo la condanna a 24 anni di reclusione in primo grado ora rischiano l’ergastolo
La medaglia al merito
Il povero Willy ha ricevuto la medaglia al valore civile Post Mortem dal presidente Mattarella. Il 21enne infatti è morto per difendere un amico in difficoltà.
Il sindaco di Colleferro in suo onore ha organizzato una veglia di preghiera
